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6 minuti di lettura (1276 parole)

Tre semplici tecniche di scrittura per creare relazione

citizen kane: il potere delle parole

Uno dei grandi crucci di ogni imprenditore alle prese con la comunicazione per il proprio business è come rendere i propri testi più coinvolgenti. Un cruccio più che giusto visto che il nostro scopo è sempre quello di creare una relazione con il nostro pubblico, quindi ecco 3 tecniche di scrittura con cui puoi partire subito perché sono semplici semplici.

Premessa

Le persone sono online per farsi i fatti propri, soprattutto sui social.

A volte capita che cerchino contenuti specifici in rete e allora entrano in gioco 2 elementi tecnici fondamentali:

  • la SEO (search engine optimization) che fa trovare in modo organico (= non a pagamento) i tuoi contenuti e che è importantissima sul tuo sito, su Pinterest e su YouTube
  • gli hashtag che fanno la stessa cosa su instagram.

In tutti gli altri casi le persone si imbattono nei nostri contenuti mentre stanno facendo altro, e questo vale anche se ci seguono sui social perché non è che aprono Instagram dicendosi “Vediamo ora cosa mi propone di nuovo Tizio Caio Sempronio”.

Loro sono lì belli tranquilli che cazzeggiano sul loro feed e si imbattono nei tuoi contenuti. Oppure arriva loro nella mail (intasata da altre ottomilasettordici cose) la tua newsletter o l’annuncio di un tuo nuovo blogpost.

Leggeranno? Apriranno la mail? Cliccheranno sul link? Questo dipende da quanto rapidamente saprai tirarli fuori da quella che io elegantemente definisco “la trance dei cazzi loro” per portarli ad ascoltarti.

Perché parlo di trance? Perché ognuno di noi vive quotidianamente stati ipnotici che non sono altro che stati di coscienza alterati (no, non vale quando strangoleresti il vicino che falcia il prato alle 6 di domenica mattina).

Hai presente quando sei tanto concentrato da non sentire quello che ti dice la persona accanto a te? Ecco, quello è uno stato di trance. Ovviamente ce ne sono di più o meno profondi ma il succo non cambia: ne viviamo più di uno al giorno e se qualcuno non dice qualcosa di veramente figo, noi non ne usciamo.

Per questo spesso parlo di scrittura ipnotica, perché deve coinvolgere il pubblico tanto da:

  1. attirare la sua attenzione
  2. farlo restare concentrato sul tuo messaggio.

Ora vediamo 3 facili tecniche di scrittura che ti permettono di ottenere questo effetto.

I truismi

Questa è una tecnica di programmazione neuro linguistica che ha due versioni: quella pura e quella semplificata.

Per non addentrarmi in macchinose spiegazioni ti propongo quella semplificata applicata alla scrittura per il business.

Guarda questo schema

Truismi ins

T = truismo

A= affermazione

I truismi sono cose vere, che chi ti legge (o chi ti ascolta) sa che sono vere, meglio ancora se fanno parte della sua esperienza presente o passata.

Le affermazioni sono, invece, le cose che tu vuoi spiegare, quello che vuoi trasmettergli.

Seguendo questo schema instauri con il lettore un rapporto di fiducia perché prima parti dalla sua esperienza e solo gradualmente arrivi a trasmettere sempre più forte il tuo messaggio.

In sostanza questo modello schematizza il concetto “Prima di proporre qualcosa (anche solo un’idea) devi guadagnarti la fiducia dei clienti e fargli capire che empatizzi con loro, che li conosci a fondo”.

FACCIAMO UN ESEMPIO:

Mettiamo che tu voglia convincere un tuo amico o una tua amica ad andare in vacanza in Indonesia.
La maggior parte delle persone partirebbe subito sparando una domanda tipo:

“ti piacerebbe venire in Indonesia?”

Ma così dicendo, il tuo amico resterebbe forse un po’ di sorpresa ed è facile che ti dica no.
Non saresti persuasivo quanto potresti.

La tecnica dei truismi ripetuti potrebbe aumentare enormemente la probabilità che ti dica si a patto di usarla elegantemente, in questo modo, ad esempio:

Sarebbe bello riuscire a trovare un po’ di tempo per andare in vacanza quest’inverno”
(è molto probabile che l’amico risponda con un primo ““),

“Magari in un posto bellissimo, dove c’è caldo, ma anche un fresco, azzurro e limpidissimo mare”
(Anche in questo caso risponderà probabilmente con un bel “sì”)

“Un posto dove la vita costi veramente poco, un posto in mezzo al verde e al mare più bello, che offra sia cultura che relax totale e che magari ci offra la possibilità di vedere animali e pesci stupendi e provare emozioni uniche”.
(Ancora una volta, è molto probabile che l’ amico si stia eccitando al solo pensiero e continui dicendo “sì, cavolo….magari”)

E magari mettiamoci anche che si possano gustare specialità locali  di carne e pesce fresco, appena pescato, buono, saporito e della frutta freschissima, dolce e coloratissima che puoi cogliere direttamente dagli alberi sulla spiaggia… sarebbe meraviglioso vero?
(Il vostro amico probabilmente sarà pieno di entusiasmo perché gradualmente l’avete guidato e predisposto al consenso… non può che dirvi, “sì, cavolo, sarebbe una figata!“)

A questo punto fai la tua proposta:

“Caro mio, un posto meraviglioso come questo esiste davvero!! Si chiama “INDONESIA” e dobbiamo assolutamente trovare il modo di andare a godercela!“

I nested loop

Anche questa tecnica può essere usata in modo incredibilmente articolato o molto più schematico.

Richard Bandler, uno dei padri della programmazione neuro linguistica, è famoso per usarla nell’arco di 3 giorni iniziandola il giorno 1 e chiudendola alla fine del giorno 3.

Ecco, senza essere così ambiziosi, possiamo utilizzare questa tecnica nei nostri testi con un buon successo.

Ma di cosa si tratta? Si tratta di aprire parentesi come se fosse una formula matematica:

(X * (Y / (Z + Q))) = W

Paura eh? 

Ora mi spiego: mentre scrivi inizi a raccontare una storia o poni un quesito, MA NON CHIUDI IL DISCORSO! Perché mentre racconti apri una seconda storia (o fai un’altra domanda) e non chiudi nemmeno questa, ma, di nuovo, apri una parentesi. Qui ti consiglio di fermarti e chiudere la terza storia o rispondere alla terza domanda, per poi passare alla seconda e infine alla prima.

È una tecnica affascinante per spiegare concetti anche complessi con esempi progressivi che semplificano sempre più il discorso o che portano il lettore sempre di più al cuore del problema.

In fondo è un’applicazione narrativa della famosa tecnica dei 5 perché della qualità.

Vuoi un esempio di questa tecnica nel mondo della letteratura? Il Frankestein* di Mary Shelley dove la storia si apre sul racconto del viaggio fra i ghiacci di Robert Walton, che a un certo punto si interrompe perché incontra Frankestein che inizia a raccontare la sua storia, che poi si interrompe per una lunga parentesi durante la quale la Creatura narra cosa gli è accaduto una volta lasciato lo studio del suo creatore.

Solo una volta chiusa questa storia riprende quella di Frankestein e una volta chiusa la sua si può concludere anche quella di Mr. Walton.

Un esempio perfetto di nested loop!

Usando questa tecnica il lettore resterà incollato alle tue parole e ne sarà così coinvolto emotivamente da essere molto più propenso a farti domande o commentare.

La tecnica cinematografica

Hai presente quando in un film una scena si apre su un piccolo particolare mostrato nei dettagli più minuscoli per poi allargare il campo fino a comprendere tutto lo spazio circostante?

O, viceversa, quando tutto parte da lontanissimo per poi “tuffarsi” nel dettaglio che interessa alla narrazione?

Ecco, anche tu puoi fare lo stesso partendo a presentare un piccolo particolare per poi passare a un discorso più ampio e generale, oppure partire dai massimi sistemi per poi calarti nella specifica realtà del tuo cliente.

Questo tipo di approccio incuriosisce molto e permette al tuo pubblico di capire che tu hai una conoscenza approfondita del tuo settore e che puoi davvero aiutarli. A sua volta questo stimolerà domande, commenti e confronto.

Quale di queste tecniche preferisci e quale inizierai a usare da subito?

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