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8 minuti di lettura (1649 parole)

Come si fa un podcast fatto bene?

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Come si fa un buon podcast? Tutti parlano di podcast e tutti, almeno sulla carta, possono diventare podcaster in un attimo. Oggi il podcast è la via più breve per un personal branding davvero efficace. Puoi usarli per fare content marketing, per raccontare storie, informare, formare, coinvolgere. È uno strumento troppo prezioso per essere gettato alle ortiche. Eppure… Eppure, spesso e volentieri il mercato è invaso da prodotti volenterosi ma poco curati, avvolti da un’aura di home made che mette tristezza. Progetti che pur partendo con le migliori intenzioni durano il tempo di un sorriso.

Penso invece che un prodotto come questo, che riesce a portarci in un'altra dimensione, grazie all’intimità della voce non debba essere rovinato da una realizzazione mediocre. Ecco perché voglio dirti quanto sia importante per la tua strategia di comunicazione creare un podcast che sia bello da ascoltare. In due parole, fatto bene.

Si fa presto a dire podcast

Fare un buon podcast è più semplice di quanto tu possa credere, ma anche le cose più semplici necessitano di cura e attenzione. Un podcast è una vera sfida. Una maratona che si corre su piani diversi. C’è la fase di ideazione, quella, per capirci, in cui provi a trovare il tuo posto nel mondo:

  • scelta dell’argomento
  • tone of voice
  • definizione del tuo pubblico.

Poi c’è quella in cui devi scrivere il tuo copione, trovare le parole giuste per esprimere al meglio il tuo COSA alla tua platea ideale.

Dopo di che arriva il momento taglia e cuci, la parte più tecnica in cui concretamente registri le tue parole e dai loro una forma ascoltabile.

Infine, la distribuzione. Perché il podcast migliore del mondo non è nulla se non lo ascolta nessuno (ricordi la storia dell’albero che cade nella foresta quando nessuno ascolta?).

Sì, ma come si fa?

Tutti questi argomenti li potrai trovare sviluppati in maniera più o meno approfondita su un’infinità di siti. Cosa manca in tutto questo? Un elemento fondamentale: come fare bene i podcast. Non tanto per avere un podcast di successo, quanto per fare arrivare a destinazione il tuo messaggio nella migliore delle maniere. Se un podcast è un asset importante della tua strategia di comunicazione, ti conviene farlo bene per farlo funzionare.

Il podcast è un biglietto da visita, racconta chi sei, cosa fai e quali sono i tuoi valori meglio di un articolo o di un saggio. La tua voce, una firma che non puoi contraffare, ti dà libertà assoluta nel raccontare. Se vuoi che tutti guardino al tuo podcast con gli occhi a cuore, devi fare il salto di qualità.

5 motivi per cui è bene avere un podcast fatto bene

Faciliti il compito a chi ascolta

Le tue ascoltatrici e i tuoi ascoltatori devono essere messi nelle migliori condizioni per fruire il tuo prodotto. Costringerli ad alzare il volume o a sentire una frase più volte perché l’audio non è intellegibile, non è mai una buona cosa. E il motivo è semplice: non ti sceglieranno più.

Dimostri cura verso il tuo pubblico

Questo è la diretta emanazione del punto 1. Quando regali al mondo il tuo podcast lo fai per te stesso, certo, ma anche perché hai desiderio che il tuo pubblico esca trasformato da quell’esperienza. Uno dei modi di creare una relazione di valore con le tue ascoltatrici o i tuoi ascoltatori è far capire loro che hai lavorato duramente a quel prodotto. E che quel prodotto è stato fatto apposta per loro, avendo a cuore come unica cosa il loro interesse.

Da semplice utente, io stesso mi accorgo di premiare quei creator digitali che lavorano con dedizione ai video su YouTube o ai podcast. Sono più invogliato a iscrivermi ai loro canali o alle newsletter. E perché no, a comprare un loro servizio. Mi fido di loro perché mi fido della cura che hanno messo nelle loro offerte.

Ti proponi in maniera professionale

Una volta un mio cliente, il titolare di una famosa sartoria artigianale, si è scusato con me perché ad accogliermi era venuto un suo dipendente, che indossava una giacca orribile che lo vestiva male. Mi spiegò che l’aveva redarguito perché i clienti avrebbero potuto pensare che a farla fosse stata lui. «Che figura ci avrei fatto?», disse.

Mi regalò una lezione importantissima: la professionalità deve partire da noi. Se noi vogliamo essere trattati da professionisti di valore, i nostri prodotti devono essere di valore.

Metti in vetrina la parte migliore di te

Hai pochi secondi per far conoscere chi sei al mondo. O almeno, a quella parte di mondo che ti interessa davvero. Non puoi sprecare tempo, al contrario devi ottimizzare ogni occasione. Un prodotto trascurato farà di te un professionista sciatto. È importante invece mostrare il tuo reale valore.

Un podcast fatto male è uno spreco

Spreco di tempo e di possibilità. Non è necessario essere veloci e arrivare prima degli altri. Nessun planning al mondo funziona se ciò che pianifichi è fatto male e quindi necessita di revisioni continue.

Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per pubblicare un bel podcast. Tempo che impiegherai studiando la formula migliore per scrivere degli ottimi testi, per imparare a registrare senza rumori di fondo. O per fare interviste in cui la voce dell’ospite si senta davvero bene.

Fatto bene = perfetto?

Rispondo subito: no. Nessun podcast casalingo potrà mai raggiungere la perfezione di un podcast registrato in sala e montato da un sound designer e fonici professionisti. Ma devi fare il massimo con ciò che hai, lavorando su possibili difficoltà per risolverle.

L’ho fatto anche io. Mi è successo, soprattutto agli inizi del mio lavoro, di dover registrare delle interviste audio-video. Ho provato a farlo con i mezzi che avevo a disposizione in quel momento e ci sono riuscito. La qualità del video e dell'audio? Insomma. Mi è capitato di doverci lavorare molto in post-produzione. Avrei potuto farla meglio? Certo. Rispetto agli strumenti che avevo a disposizione e alla situazione me la sono cavata. Ma, ho imparato dagli errori riscontrati e ho provato a non ripeterli, ma soprattutto nella mia borsa fotografica, non mancano mai due microfoni e il treppiedi.

Fatto è meglio di perfetto, vero. Solo la prima volta però

Dopo c’è lo studio. Cosa non ha funzionato nella mia esperienza: ho provato a fare qualcosa che non avevo mai fatto (buono), senza avere il tempo materiale di prepararmi per bene (quasi buono), senza fare quello che in teoria avrei saputo e dovuto fare (no buono) e di fretta (malissimo!!!).

Questo vale per tutte le attività professionali, con particolare attenzione a quelle legate al mondo della comunicazione dove il mezzo è essenziale quanto il messaggio che stai lanciando. Un’intervista video deve rispondere a determinati requisiti, nella scelta dell’inquadratura (e di ciò che non va inquadrato), ad esempio, e nella qualità del suono. Un’intervista audio risponde ad altri input. Un podcast, anche.

Com’è un podcast professionale?

Ed eccoci al punto. Che cosa rende un podcast un buon podcast.

Parliamo di una cosa che si ascolta, giusto? Allora l’audio deve essere quanto più possibile di qualità alta. Ovvero senza rumori di fondo e senza effetto caverna. Un disturbo che solitamente si manifesta quando si registra in una stanza vuota e con un microfono ultra sensibile, che cattura ogni particella di aria che svolazza nell’atmosfera.

  • studia il set up della tua stanza con attenzione
  • prediligi ambienti con tanti mobili e tessuti che assorbono il suono
  • scegli il microfono adatto al tuo studio.

Un buon podcast ha tagli quasi invisibili e agganci morbidi tra una frase e l’altra. E il mixaggio sonoro e delle parti parlate è armonico. La base, se decidi di averla, non si alza all’improvviso e senza motivo.

È tutta questione di audio, allora? No, ovviamente. Un podcast fatto bene si inserisce in una sistema che propone con costanza contenuti di qualità alta. Se pubblichi un episodio e poi lasci tutto in sospeso per dieci mesi, non fidelizzerai la tua audience. Pianifica allora l’uscita dei tuoi episodi, anche solo due al mese, concentrando in quelle puntate argomenti importanti per coloro che ti seguono.

Altra medaglia al valore del tuo podcast è un box informativo ricco di informazioni e di link che possano portare dove serve a te. Sul tuo sito, nel tuo gruppo Facebook, sulla tua pagina Instagram. È cosa buona anche pubblicare un articolo, una sorta di versione scritta del podcast. Si tratta di un content in più che stai offrendo agli utenti (e non vedono l’ora che tu lo faccia).

Cosa puoi fare tu

L’idea di mettersi a lavorare senza rete, sperimentando ogni singolo passaggio tra decine di errori e aggiustamenti in corsa, è essenziale come punto di partenza. Anzi, è proprio divertente. Ma se desideri un podcast fatto bene – per accrescere la tua credibilità online, vendere servizi, condividere una passione – allora devi farti una serie di domande precise.

La prima domanda è: cosa mi manca per fare un buon podcast? A livello di strumentazione, certo, ma anche di competenze relative alla scrittura per la messa in onda, all’improvvisazione e via di seguito.

Trova tutti i tuoi punti deboli, le cose che proprio non sai fare e parti da quelle.

  • dedica qualche ora della tua giornata allo studio preciso di tutto ciò che non hai o non sai
  • stila un elenco e pian piano affronta ogni singola voce
  • leggi, approfondisci, acquista strumenti buoni (se necessari al tuo progetto), studia, confrontati con professionisti. Investi, insomma.

La seconda: quanto serve un podcast nella mia comunicazione? Se la risposta è «Tanto», allora il tuo studio dovrà essere ancora più approfondito.

Esiste un mercato in netta espansione nel quale possiamo collocarci facendo valere la nostra creatività e competenza. A costo di buttare giù a spallate tutto. Pensa a quante competenze potrai acquisire lavorando bene al tuo podcast.

Allora, quando ascolterai qualcuno che ti dirà fatto è meglio di perfetto, sai già cosa rispondere: è meglio fatto bene.

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