Regola dei terzi intersezione

Tra le regole di composizione fotografica, la regola dei terzi è probabilmente la più conosciuta.

Questo perché ha origini lontane nel tempo (era tra le preferite dei pittori Rinascimentali), è, almeno nelle sue basi, semplice da applicare ed è molto efficace nel rendere interessante una foto. Ciò rende la regola dei terzi un pilastro dell'arte e della fotografia.

Oggi, gran parte delle macchine fotografiche e anche gli smartphone, hanno la possibilità, sia nel mirino che nel display LCD, di visualizzare una griglia preimpostata secondo la regola dei terzi, in modo che sia più facile utilizzarla mentre si scatta.

Tuttavia, per scattare una buona fotografia, non è sufficiente una griglia con quattro linee nel mirino o nello schermo, ma è necessario comprendere esattamente cos'è la regola dei terzi e come funziona.

Che cosa è la regola dei terzi?

La regola dei terzi è una linea guida di composizione delle immagini che prevede di dividere il campo fotografico o scena attraverso:

L’intersezione di queste linee crea 9 spazi d'identica dimensione, come nello schema qui sotto.

griglia terzi

Le linee, sia quelle verticali che quelle orizzontali, si chiamano “linee di forza“.

I 4 punti rossi che ho evidenziato e corrispondono ai punti d'intersezione delle linee orizzontali e verticali, sono di volta di volta indicati come  “fuochi“, “punti di interesse“, “punti di forza” etc.

Quello che però è importante, al di là del nome, è che

Quindi, sono aree di interesse e percorsi di esplorazione …

E sono esattamente questi gli aspetti della regola dei terzi che devi sfruttare nella composizione della tua fotografia.

Come utilizzare la regola dei terzi?

Quando si inquadra una scena per scattare una foto, immaginate la scena divisa in settori come nella griglia di sopra. Pensate a quali elementi della foto sono più importanti e cercate di posizionarli in corrispondenza o in prossimità delle linee e delle intersezioni della griglia. Non devono essere perfettamente allineati finché sono vicini.

Più semplicemente:

Potrebbe essere necessario spostarsi per ottenere la composizione migliore. Questo ti costringe a pensare più attentamente allo scatto, ed è una buona abitudine per capire se stai usando o meno la regola dei terzi.

Come già detto, per aiutarvi, alcune fotocamere e smartphone hanno un’impostazione che sovrappone all'inquadratura nel mirino o nel display un griglia con la regola dei terzi. Questo per semplificare il lavoro e aiutare ad ottenere un posizionamento ancora più preciso.

Perché la Regola dei terzi funziona?

Quando il soggetto è collocato semplicemente al centro, la fotografia tende a essere più statica e armonica.

Purtroppo però, esattamente come nella vita reale, è più difficile trovare interesse nell’armonia che nel contrasto.

Quando invece decentri il soggetto principale su uno dei punti focali, lasciando allo stesso tempo uno spazio più “vuoto” su un lato, sbilanci l’immagine creando un contrasto visivo che il tuo occhio cercherà di risolvere senza riuscire a farlo. 

Infatti, quando guarda una immagine composta con la regola dei terzi, lo spettatore:

La regola dei terzi quindi, decentrando i soggetti, evita all’occhio di fermarsi, e in qualche maniera lo provoca ad esplorare l’intera immagine.

Lo sguardo diventa allora dinamico, perché lo spettatore salta continuamente dal soggetto principale alla periferia.

E se sei così abile da sfruttare le linee di forza come guida, sarai tu stesso a dire agli occhi dello spettatore dove devono andare. 

regola dei terzi 600x326

La regola dei terzi nella fotografia di paesaggio

Puoi applicare la regola dei terzi anche alla fotografia di paesaggio, normalmente, in questo caso, più che i punti di forza si sfruttano le linee orizzontali, ricordando che:

Credo che le due foto qui sotto siano un ottimo esempio della enorme differenza fra le due situazioni!

campo1

cielo con mongolfiere

Ovviamente, anche nelle foto di paesaggio, è possibile sfruttare i punti di forza. Se abbiamo altri elementi all'interno della nostra inquadratura è bene posizionarli vicino ad almeno uno dei quattro punti di forza.

Nella fotografia qui sotto, ad esempio, possiamo suddividere orizzontalmente la foto in tre piani uguali, tutti con lo stesso “peso”: campo-albero-cielo.

albero

Viene dunque applicata la regola dei terzi per le linee, con l’obiettivo in questo caso di creare una suddivisione armonica.

Nella stessa fotografia però, l’albero posizionato sulla sinistra è un buon esempio di composizione con la regola dei terzi in cui un elemento principale si trova in un punto di forza, a sbilanciare l’immagine.

La regola dei terzi nel ritratto

Nei ritratti, normalmente, devi prendere come punto d'interesse da collocare secondo la regola dei terzi gli occhi del soggetto.

Guarda le due foto qui sotto: Nessuna delle due foto è straordinaria.

ritratto donna al centro

ritratto donna terzi

Tuttavia, quella della donna posizionata a destra nell'inquadratura è di gran lunga la migliore. Questo perché il viso occupa una porzione più grande dell’inquadratura, e gli occhi sono decentrati verso il punto di forza in alto a destra. Inoltre, il fotografo usa un altro tipico trucchetto della composizione nel ritratto: inquadra il viso grazie alle mani.

Quella, invece, con la donna la centro del fotogramma (anche se gli occhi sono allineati sulla linea orizzontale superiore dell’ipotetica griglia dei terzi), non ha la stessa resa.

E, purtroppo, nel 90% dei ritratti fotografici scattati da chi non sa nulla di composizione fotografica, il soggetto è posto al centro dello scatto.

Anche se, secondo me, soprattutto nel ritratto la regola dei terzi non è affatto inviolabile.

Ad esempio, in un capolavoro assoluto come La Gioconda di Leonardo Da Vinci, Monna Lisa è perfettamente al centro del quadro che la rappresenta. In questo caso, però, l’interesse della Gioconda dipende dall’armonia totale che deriva da un’altra regola di composizione, quella della proporzione aurea. Ma questo è un altro discorso che vedremo separatamente.

Questo giusto per sottolineare che con le regole, una volta che le hai imparate, puoi giocarci. E anche romperle se lo ritieni opportuno.

La regola dei terzi nello still life.

Anche la semplice foto di un oggetto (quello che in fotografia si definisce “still life”) può cambiare radicalmente grazie alla composizione fotografica.

Nell’esempio qui sotto:

Il risultato è una foto tanto semplice quanto interessante: non solo relativamente agli oggetti rappresentati, ma anche rispetto allo spazio vuoto individuato al centro grazie alla felice scelta compositiva del fotografo.

Dimmi se nel guardare la foto non ti capita, come ti avevo detto nella parte teorica, di scappare continuamente con gli occhi verso destra!

still life posate

Ora, immagina se le posate  fossero al centro …

Anzi, copri proprio con la mano un pezzo della foto, in maniera che le posate appaiano al centro dell’immagine che rimane: potrai notare che la foto, non più composta con la regola dei terzi, perde dinamicità e interesse.

Esempi di applicazione della regola dei terzi

Come primo esempio, guardiamo questo fiore: il fotografo ha fatto in modo che la corolla sia posizionata perfettamente sul punto d'intersezione di due linee mentre il gambo si sviluppa lungo la linea del secondo terzo.

fiore regola terzi

Nel caso di ritratti, bisogna fare in modo che l’occhio ricada in un punto di intersezione o che la linea degli occhi o la bocca coincidano con una delle linee orizzontali della griglia. Nella foto di sotto, il fotografo ha fatto anche in modo che il soggetto sia completamente nel terzo terzo della scena (o almeno la parte predominante del soggetto stesso).

falcoFotografia di Alan Cleaver - Licenza Creative Commons 2.0

Nella foto seguente realizzata da Nathan O’Nions la regola dei terzi è applicata alla lettera: la ragazza è posizionata sulla riga sinistra, la testa all’intersezione delle due linee e l’orizzonte è nel rigo “alto”.

ragazza terzi perfettaFotografia di Nathan O'Nions - Licenza Creative Commons 2.0

Rogercarr, nella sua foto, ha posizionato gli occhi del bambino sono sulla riga “alta” e l’occhio sinistro è all’intersezione di due righe, così come l’occhio destro. La bocca non è sulla riga bassa ma la foto è in formato landscape (non sarebbe stato possibile).

bimbo regola terziFotografia di Rogercarr - Licenza Creative Commons 2.0

Anche nel seguente panorama la regola dei terzi è rispettata: le due guglie più alte sono in concomitanza dei due vertici alti della griglia. La persona è posizionata vicino alla riga sinistra.  Unico difetto, le linee sono un po’ storte ma è colpa della prospettiva e del punto di scatto.

rot7

Anche in questa composizione, è stata rispettata la regola dei terzi: Il carrello è nella parte destra così come il palo.

carrello rot

Regola dei terzi: alcuni esercizi

Come abbiamo più volte ripetuto, la regola dei terzi è la prima e più famosa delle regole di composizione, per questo è importante conoscerla e saperla applicare alla perfezione. Questo ti permetterà di apprezzarne l'effetto nelle varie situazione e soprattutto ti aiuterà a capire se, quando, come e perché romperla. Senza fretta, però, perché, come già detto, per rompere le regole, bisogna prima conoscerle. Comunque, in uno dei prossimi articoli, proverò a sfatare alcuni miti sulla regola dei terzi, provando a dimostrare

Nell'attesa, ti lascio tre esercizi per approfondire la regola dei terzi.

Scopri come i grandi maestri applicano la regola dei terzi

Questo primo esercizio consiste nell’analisi di foto altruipossibilmente di grandi fotografi (Salgado, Cartier-Bresson, McCurry):

Modifica le tue foto peggiori grazie alla regola dei terzi

Il secondo esercizio ti farà rivalutare qualcuna delle tue vecchie composizioni fotografiche:

Scatta le tue foto con la regola dei terzi

Il terzo esercizio è, ovviamente, prendere la tua macchina fotografica e metterti a scattare. L’unica cosa importante però, è che lo devi fare solo dopo aver fatto i primi due esercizi!

Infatti questo schema di esercizi sulla regola dei terzi è quello che devi sempre usare per migliorare la tua tecnica fotografica:

Rompere la regola dei terzi

Ormai, l’artista libero e creativo che sei probabilmente si sente un po’ angustiato dall’apparente rigidità di questa regola. Tuttavia, tutte le regole, come già detto, sono destinate a essere infrante prima o poi – e questa non fa eccezione. È il momento di scatenare quel ribelle interiore. Sempre che sia per una buona causa.

Un principio centrale della regola dei terzi è che non è l’ideale mettere un soggetto al centro di una fotografia. Ma se si volesse sottolineare la simmetria del soggetto? Nell’esempio qui sotto succede proprio questo.

CAMBODIA 10082NF 0

Allo stesso modo, ci sono molte altre situazioni in cui sarebbe meglio ignorare la regola dei terzi piuttosto che usarla. Ad esempio, potresti voler far apparire il tuo soggetto più accattivante. In alternativa, potresti voler mettere le cose fuori equilibrio. Oppure, più semplicemente la foto diventa più articolata e complessa con più soggetti nell'inquadratura che meritano interesse e che devono essere fatti interagira fra loro con eleganza e coerenza.

Per questo è importante chiedersi: cosa c’è di speciale in questa inquadratura e cosa voglio sottolineare? Che umore voglio trasmettere? Se la regola dei terzi ti aiuta a raggiungere uno di questi obiettivi, allora usala. Altrimenti, non lasciare che intralci la tua composizione.

In Conclusione

Come puoi capire, la regola dei terzi è una regola semplice e facile da applicare, ma questo non significa che sia legge. Lo stesso Adams spesso e volentieri ha fatto a meno della regola dei terzi per esplorare nuovi orizzonti e per stupire l’osservatore. Fare una foto tecnicamente perfetta non significa fare una bella foto, anzi: probabilmente sarà noiosa e piatta. Cerca insomma di andare oltre la regola dei terzi, tentando sempre di inventare qualcosa.