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10 minuti di lettura (1989 parole)

La pistola di Cechov, come usare questo principio di scrittura

CechovQuando ho sentito per la prima volta il termine "pistola di Cechov" lo ammetto ho pensato che fosse un'arma da fuoco russa, scoprendo poi dopo che ero completamente fuori strada. La pistola di Cechov è in realtà un'arma a doppio taglio (gioco di parole). Prima di spiegare, definiamo un po' meglio questo principio della scrittura.

Cos'è la pistola di Cechov?

La pistola di Cechov è una semplificazione per un concetto introdotto da Anton Pavlovič Čechov, celebre e prolifico scrittore russo, autore di racconti e opere teatrali, tra i protagonisti della letteratura del XIX secoloÈ meglio riassunto nelle sue stesse parole:

“Se nella storia compare una pistola, questa prima o poi sparerà” 

 o anche

"Non si deve mai mettere un fucile carico sul palco se non sta per esplodere. È sbagliato fare promesse che non intendi mantenere. 

e:

“Rimuovi tutto ciò che non ha rilevanza per la storia. Se nel primo capitolo dici che c'è un fucile appeso al muro, nel secondo o nel terzo capitolo deve assolutamente sparare. Se non verrà utilizzato, non dovrebbe essere appeso lì.

Il messaggio principale che vuole comunicare Cechov è che in una storia non devono esserci elementi superflui alla trama. Proprio per questa ragione, se nella scrittura viene presentato un qualsiasi elemento (come appunto una pistola), questo a un certo punto deve trovare una ragion d’essere (nel caso della pistola, appunto, sparare). Attenzione: non si tratta di una regola valida solamente per gli oggetti, ma anche per i personaggi, i conflitti, gli ambienti, le informazioni; se vengono inseriti nel racconto, devono avere una funzione.

Come tutti i principi di drammaturgia però, anche questo deve essere inteso come un’indicazione generale, e non essere applicato in modo pedissequo. Il rischio, altrimenti, è che il risultato sia banale o troppo scontato per il lettore, e che la storia manchi in ispirazione e letterarietà, risultando solo un continuo incastro di regole di scrittura. Forzare un significato su ogni elemento narrativo rischierebbe inoltre di rendere la scrittura prevedibile e pedante.

La lama della spada

Allora perché dico che la pistola di Cechov è un'arma a doppio taglio? Perché il concetto funziona sia come strumento di editing che come dispositivo di plottaggioDiamo un'occhiata.

Durante l'editing

La pistola di Cechov è un'ottima lente per vedere il nostro lavoro quando arriva il momento di modificare la prima bozza. Possiamo usare questo pratico strumento per determinare cosa tenere e cosa tagliare.

Il primo posto in cui usare la spada è la descrizione della scena.

Guarda ogni elemento descritto e poniti queste domande:

  • Fa avanzare la storia?
  • Entrerà in gioco più tardi?
  • Aggiunge davvero informazioni utili alla scena o è solo una vetrina?
  • Manca un dettaglio che sarà importante in seguito?

Non sto dicendo di tagliare tutto all'osso. Dobbiamo ancora preparare il terreno per creare un senso del luogo, del tempo e dell'umore, ma spesso noi (o almeno io) tendiamo a superare l'obiettivo.

Questi stessi punti si applicano anche alla descrizione del personaggio.

Quando elenchiamo cose come il colore degli occhi e dei capelli o articoli di abbigliamento specifici, dovrebbe esserci sempre una buona ragione per includere questi dettagli.

Il prossimo contesto in cui dobbiamo usare la nostra lama è il retroscena.

Di solito è qui che finisco per fare la maggior parte dei miei tagli. Le mie storie sono molto guidate dai personaggi, quindi mi piace conoscerli a un livello più profondo. Di conseguenza, le mie prime bozze sono sempre piene di molte più informazioni sul passato del personaggio di quelle che poi entreranno effettivamente in gioco nella storia. Ecco alcune delle domande che mi pongo quando rivedo i retroscena:

  • I dettagli del retroscena sono lì solo per me (come autore) per conoscere meglio il personaggio che sto scrivendo?
  • Questo dettaglio informa su come il personaggio reagirà a uno stimolo in futuro?
  • Un futuro punto della trama si basa su questi dettagli?
  • Il dettaglio è qualcosa che il lettore può ottenere dal contesto o dall'azione piuttosto che dalla descrizione?

Ancora una volta, non sto dicendo di tagliare tutto ciò che non riguarda la trama. Abbiamo sempre bisogno di costruire personaggi con cui i lettori possano identificarsi o rischiamo che non si preoccuperanno di ciò che gli accade. Dico solo di essere giudiziosi con le informazioni che non guidano la trama.

Insomma, seguire alla lettera il principio della pistola di Cechov, può far sì che la narrazione pecchi in realismo (non tutto ciò che appare o accade nella vita finisce per avere un ruolo importante) e che sia del tutto priva di elementi simbolici o evocativi che, seppur privi di funzione nella trama, possono conferire un piano superiore di interpretazione, o dare un tocco di lirismo.

Lo stesso Cechov ne era consapevole: come ha fatto notare Donald Rayfield, professore e studioso di letteratura russa e georgiana, nell’opera teatrale Il giardino dei ciliegi, lo stesso Cechov presenta due armi cariche che non sparano mai, probabilmente perché simboleggiano il tema della mancanza di azione, che risulta centrale nella storia.

Il principio della pistola di Cechov andrebbe quindi interpretato come un invito all’essenzialità, al non perdersi in elementi per il puro gusto di descriverli (un errore tipico di chi è alle prime armi con la scrittura) se poi le parole spese non avranno un ruolo, che sia esso funzionale alla trama, simbolico o letterario.

Come strumento di plottaggio

La trama è dove credo che la pistola di Cechov brilli davvero. Tutto si riduce all'idea di piantare un oggetto o un dettaglio che giocherà un ruolo importante più avanti nella storia. Pensalo come un modo per piantare dei semi che germoglieranno in seguito o prefigurare cose che avverranno. 

La pistola di Cechov può essere utile per introdurre un elemento a sorpresa (anche chiamato plot twist) e renderlo più credibile, l’ideale è far apparire un oggetto o un elemento che lo anticipa già molte scene prima, senza renderlo però troppo evidente.

Anche in questo caso, la pistola come oggetto risulta un esempio molto chiaro. Se il colpo di scena previsto è che a un certo punto qualcuno spari, il plot twist perde efficacia se la pistola viene presentata subito prima, o se si scopre che la persona ne era in possesso solo poco prima che venga utilizzata. Meglio invece se la pistola viene presentata al lettore diverse scene in anticipo, in un contesto neutro, o in cui comunque questo oggetto non è al centro dell’attenzione.

Quando si parla di colpi di scena, infatti, venire meno al principio della pistola di Cechov può risultare un errore, come nel caso del cosiddetto deus ex machina, un elemento salvifico per il protagonista, giunto all’improvviso e troppo conveniente per essere credibile. Quale lettore, dopo aver temuto per le sorti del protagonista per pagine e pagine, sarebbe soddisfatto nel sapere che si salva solo grazie a una pistola che si trova tra le mani proprio al momento giusto?

D’altra parte, però, nell’applicare questo principio è importante fare attenzione a non dare particolare enfasi a elementi che possono creare false aspettative: eccessiva attenzione dedicata a un’arma da fuoco che poi non viene più citata nella storia, o la cui funzione non è così rilevante, rischia di far perdere credibilità al patto narrativo.

Questo a meno che l’intento dello scrittore sia proprio quello di depistare il lettore: a quel punto troviamo come possibilità l’utilizzo del principio contrario alla pistola di Cechov, e cioè il Red Herring, presente tipicamente nei romanzi gialli come un indizio su cui si concentra il detective ma che finisce per risultare irrilevante. La sua creazione non è per nulla scontata: la difficoltà nel creare un Red Herring infatti è quella di riuscire a tesserlo nella narrazione senza che risulti fastidioso per il lettore quando si scopre la sua irrilevanza.

La pistola di Cechov contro il principio di MacGuffin

In un certo senso, la pistola di Cechov può sembrare simile al MacGuffin, ma i due principi funzionano in modi molto diversi. Lo scopo del MacGuffin è portare avanti la trama nel corso della storia, mentre la pistola di Cechov è un elemento specifico che entra in gioco in una specifica situazione futura.

Pensa al MacGuffin come all'auto su cui viaggiano i personaggi. La pistola di Cechov sarebbe il cigolio dei freni che il protagonista avrebbe dovuto riparare. Gli effetti di quel cigolio avviene a dieci miglia lungo la strada quando un pedone scende dal marciapiede davanti all'auto e i freni si guastano.

Costruire nella narrazione una pistola di Cechov

Come abbiamo visto affinché un plot twist funzioni è necessario che un elemento chiave sia stato anticipato in precedenza. Ma come fare ad attirare la giusta attenzione verso un elemento da riprendere, senza però far sospettare la sua funzione al lettore? Il “trucco” sta nel giusto grado di particolari introdotti nella sua descrizione.

Allontaniamoci dalla nostra pistola e prendiamo per esempio un vaso: nel descrivere la stanza in cui si trova si può solo dire che c’è un vaso appoggiato sul tavolo, ma difficilmente così il lettore si ricorderà della sua esistenza al raggiungimento del plot twist. Se invece si descrivono le fattezze del vaso, e i fiori che contiene, magari attraverso gli occhi ammirati del personaggio che lo nota, questo oggetto verrà impresso nella memoria del lettore senza che risulti però sospetto, non rovinando così la sorpresa quando l’arma del delitto verrà ritrovata proprio all’interno del vaso.

Un altro modo per introdurre una pistola di Cechov è la casualità, come per esempio il detective che inciampa nel vaso posto a terra in un angolo, per poi ricordarsi della sua esistenza molte scene più tardi. L’importante è che alla sua introduzione l’elemento non sia il focus principale della scena: il detective poi non dovrà farsi male o raccontare ad altri di essere inciampato, ma dimenticarsi dell’accaduto poco dopo. Attenzione però al fatto che l’oggetto (o il personaggio, o l’informazione) sia coerente con l’ambiente in cui viene presentato, altrimenti la sua centralità salterà comunque all’occhio.

L’introduzione di un elemento con la funzione di pistola di Cechov richiede un’abilità narrativa da non sottovalutare. Essendo infatti una tecnica molto utilizzata, non solo nei romanzi ma anche in film e serie tv, lettori e spettatori sono molto allenati a rendersi conto della presentazione di un simile elemento. Ecco perché presentarlo senza far destare troppi sospetti anche nei lettori con maggior esperienza non è facile. In sostanza la pistola di Cechov viene ben utilizzata quando al colpo di scena fa suscitare nel lettore l’esclamazione “Ahh!”: si ricorda infatti di quell’elemento, ma non aveva immaginato il suo ruolo nella trama.

Esistono molti stratagemmi per inserire in una narrazione la pistola di Čechov. Sono però tutti molto utilizzati, e per questo sarebbe meglio creare delle varianti sul tema. Alcuni esempi celebri sono il “Boomerang di Cechov”, e cioè il caso in cui la pistola ha sparato già una volta, ma torna a essere riutilizzata inaspettatamente nella storia; la “Gag di Cechov”, cioè quando l’elemento viene inserito in un contesto comico, e quindi apparentemente innocuo, per poi condurre a conclusioni drammatiche, e poi ancora attraverso la “regola che inevitabilmente verrà infranta”: se qualche personaggio comunica a un altro una regola, si tratta in realtà dello scrittore che la comunica al lettore, perché qualcuno di sicuro la infrangerà.

Alcune considerazioni finali

Indipendentemente dal modo in cui usi la pistola di Cechov, è uno strumento utile da tenere nella tua borsa degli attrezzi. Ma proprio come qualsiasi altro strumento di scrittura, dobbiamo stare attenti a come lo maneggiamo. È sempre possibile esagerare e tagliare troppi dettagli durante l'editing utilizzando questo metro.

Così come è possibile piantare troppi semi e affollare il giardino quando lo si utilizza come dispositivo per la trama. Più elementi inserisci, più fili dovrai legare alla fine. Se sei come me, potresti perdere traccia di alcuni di quei thread e finire con alcune modifiche extra da affrontare in fase di revisione del testo.

Insomma, alla fine, si tratta solo di trovare un equilibrio per la tua storia.

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